“Tutti i grandi sono
stati bambini una volta, ma pochi di loro se ne ricordano”, scriveva Antoine
de Saint-Exupery nel Piccolo Principe. Questo pensiero è alla base del servizio
offerto da GEA Care per l’assistenza mensa scolastica e l’assistenza alle
autonomie dei bambini con disabilità. Cosa c’è di vero in questa frase? Sicuramente
il fatto che il gioco, come strumento ludico di comunicazione tra i bambini e
tra bambini e adulti, deve essere un ingrediente fondamentale del servizio che
una cooperativa offre ai bambini protagonisti del progetto. L’infanzia è un
periodo particolarmente sensibile per lo sviluppo dei bambini e una grande manifestazione
della personalità è il gioco, che trae origine da un bisogno interiore. Il
gioco come sublimazione dell’aggressività consente di dirottare gli impulsi
distruttivi verso attività socialmente accettabili. L’attività ludica avvia il
bambino alla conoscenza di ciò che accade intorno a lui e stimola lo sviluppo
delle funzioni cognitive: con il gioco il bambino adatta le situazioni ai suoi
scopi, ne analizza le caratteristiche e stabilisce le relazioni tra vari
elementi della realtà. L’importanza del gioco era già stata riconosciuta presso
i Greci e i Romani, ma si trattava di una materia di studio (teorica, nel senso
che si imparavano molte regole; pratica, nel senso che si svolgevano esercizi
più che altro ginnici).
Infatti, gli assistenti/educatori GEA, vedono il servizio di
assistenza ai minori (delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie), non
come mera sorveglianza e come troppo spesso è inteso, ma come possibilità di
fornire un intervento educativo attraverso la stimolazione ludico/ricreativa,
sia in mensa stimolando i bambini alla conoscenza degli alimenti ed a
rispettare le regole della buona educazione, sia nel sostegno scolastico al
bambino con disabilità che deve essere assistito nel seguire la didattica e nei
rapporti con i compagni e con gli insegnanti curricolari.
In particolare, l’assistenza all’autonomia e alla
comunicazione degli studenti portatori di handicap, per GEA Care consiste nel
fornire il servizio attraverso l’assegnazione di educatori preparati e con
esperienza certificata che sappiano finalizzare il loro intervento al
raggiungimento di una piena integrazione nel contesto scolastico-educativo, garantendo
appoggio e mediazione per i bisogni materiali (autonomia personale,
spostamento, comunicazione) e stimolando il raggiungimento e mantenimento
dell’autonomia personale. Inoltre, devono saper collaborare in maniera proficua
con insegnanti, personale sanitario e famigliari del minore per collaborare a
realizzare gli obiettivi fissati dai singoli PEI. La normativa di riferimento è
costituita dalla legge 104/92 e s.m.i. e dagli accordi provinciali di programma
tra comuni, Asl e strutture scolastiche.
Le assistenti GEA Care si contraddistinguono per educazione,
preparazione e capacità di aggregare tra loro i bambini e saper realizzare
tanti lavoretti creativi, ad esempio nel tempo del dopo mensa. Indossano delle
belle polo colorate con il logo della società, portano sempre il tesserino
identificativo e hanno come dotazione giochi in scatola, materiale di
cancelleria e tablet come strumento e ausilio all’attività scolastica o gioco
per alleggerire un eventuale momento di difficoltà. E qui ritorniamo al
concetto iniziale di educare attraverso il gioco. Il gioco dà al bambino
fiducia nelle sue possibilità, capacità di prendere coscienza della realtà che
lo circonda e lo mette in condizione di modificarla a suo piacimento,
realizzando desideri impossibili, compensando le frustrazioni, scaricando le
ansie e liberandosi dalle angosce.