L'Istituto di statistica ha elaborato una classifica della
salute nelle Regioni italiane nell'ultimo decennio. Per farlo ha selezionato 24
indicatori (dal consumo di alcol, al sovrappeso fino alla speranza di vita).
Dall'analisi emergono 5 macro gruppi, anche se fondamentalmente l'Italia rimane
divisa tra il Nord che sta meglio e il Sud che fatica.
Veneto e Trentino Alto Adige promosse. Lombardia, Piemonte,
Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e
Sardegna presentano condizioni di salute discrete, ma anche comportamenti a
rischio. Nel Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia la
caratteristica dominante sono le malattie croniche. In Valle d’Aosta invece
desta preoccupazione la mortalità prematura e ancora i comportamenti a rischio.
Ma chi sta in precarie condizioni di salute – unica Regione - è la Campania.
È questa la classifica della salute nelle Regioni italiane
dal 2005 al 2015 redatta dall’Istat nella sua ultima pubblicazione in cui
traccia il bilancio del decennio. Per farlo ha selezionato 24 indicatori di
salute (ad esempio su alcol, fumo, eccesso di peso, tassi di popolazione con
diabete, etc..) riferiti a tutta la popolazione, ma pure altri più specifici
per alcune classi di età con lo scopo di mettere meglio a fuoco, specie per
alcune patologie, aspetti più critici della salute degli adulti o degli anziani.
Da una prima analisi di insieme scaturisce un quadro
pressoché diviso in due. Quattro regioni, rappresentate da tre gruppi,
definiscono due poli opposti nei profili di salute: le condizioni ottimali del
Veneto e del Trentino-Alto Adige (gruppo 2) si contrappongono alle condizioni
più critiche della Valle d’Aosta (gruppo 1) e della Campania (gruppo 4),
caratterizzate da comportamenti profondamente atipici rispetto al contesto
generale.
Il resto dell’Italia, a sua volta, si suddivide in due parti
geograficamente contigue che tuttavia non ricalcano perfettamente le
ripartizioni tradizionali. Le caratteristiche comuni ai due gruppi (3 e 4) sono
tendenzialmente polarizzate anche se con un differenziale di salute meno
marcato rispetto ai gruppi precedenti…
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